
Questa è grossa, cari miei. Il Giornale di oggi è uscito con un ordigno pronto ad esplodere, prima pagina di fuoco, e a farsi male saranno in parecchi. L'attentato subito da Maurizio Belpietro esattamente 3 mesi fa sarebbe in realtà una bufala, una montatura, un'invenzione del Capo Scorta. Ed i Pm sarebbero pronti ad incriminarlo. Il Capo Scorta. Zero prove. Zero video. Zero riscontri. E troppe incongruenze. Ora, come sapete noi di Nonleggerlo siamo stati i primi ad elencare le anomalie di quel misterioso attentato, ma che quegli scritti trovassero la prima, grossa conferma tra le pagine del Giornale, beh, sembrerebbe clamoroso.
O meglio, strano. Infatti dietro a questa rivelazione non c'è la volontà di informare, di fare chiarezza su uno dei casi più controversi dell'anno, macché: oggi Alessandro Sallusti - neo direttore del quotidiano presidenziale - ha semplicemente voluto - o dovuto - vendicarsi della dipartita di Vittorio Feltri, il diktat farla pagare in un sol colpo a Feltri, Belpietro e Libero. Come sapete l'improvvisa fuga di Feltri dal trono del Giornale ha generato secchiate di risentimento, vagonate di veleno, in zona Negri. Il quotidiano si è trovato di colpo depotenziato e con un rivale agguerrito in più, e questo nel momento più difficile: ed infatti tra Feltri ("Il Giornale mi sta già sui coglioni") e Sallusti ("Potevi curarti con altre medicine") la tensione è subito salita ai massimi. Una rottura brutta, tesa, che avrà dei contraccolpi. Una rottura presa male pure dall'editore finale.

Ma oggi no. L'articolo del Giornale è una mannaia, un tripudio di ceffoni che si abbatte sulla faccia di Belpietro, e che racconta tutto sulla coerenza, la credibilità e la dignità della stampa vicina a B. Certo, magari il Direttore di Libero non avrà alcuna responsabilità nei deliri di quel Capo Scorta, ma se davvero la Procura dovesse certificare il bluff - e ci siamo quasi - per la non-credibilità di Libero e dei suoi Direttori sarebbe la fine. Anche perché per l'occasione erano riusciti a rievocare gli Anni di Piombo, martirizzare Renato Farina, attaccare Facebook ed incriminare i soliti mandanti morali - politici e giornalisti scomodi - mentre Belpietro invadeva ogni media raccontando del suo status di "Prigioniero politico". Ora c'è solo una figura fecale grande come una montagna ad attenderli. E al Giornale, godono.